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Edificio agricolo, Tiorre di Torrechiara (PR)

 

Committente: Azienda agricola Sillari
Luogo: Tiorre di Torrechiara, Parma

Progetto: 1999 Costruzione: 1999
Progetto e direzione lavori: Marco Contini collaboratori: Gianluca Pasquali

Strutture: Giovanni Feldmann

Tipo di intervento: nuova costruzione Caratteristiche: edificio per ricovero animali in area collinare a tutela paesaggistica Superficie utile: 590 mq

Premi
Menzione d’onore alla “Medaglia d’oro all’architettura italiana” Sezione edifici produttivi – Triennale di Milano 2003

Foto: Stefano Botti, studiocontini


Tiorre è una frazione nel comune di Langhirano nelle colline parmensi, il cui abitato è disposto lungo una linea di crinale. Il nucleo abitato è formato da alcuni edifici rurali utilizzati come abitazioni o come stalle e fienili.

Per la sua piccola dimensione lo strumento urbanistico considera il nucleo abitato come non urbano. Non vi sono edifici di particolare valore architettonico anche se per alcuni di essi rimane il valore documentale.

Di particolare interesse è invece il quadro paesaggistico in cui l’abitato è inserito: disposto su una linea di crinale è un luogo privilegiato di osservazione del paesaggio, oltre che un ele­mento facilmente riconoscibile nella particolare struttura morfologica delle colline.

Il progetto riguarda una struttura da adibire a ricovero per 60 capi da rimonta collocata per esi­genze di proprietà in adiacenza alla stalla esistente. Le scelte di progetto sono state il frutto di differenti osservazioni riguardanti il rapporto fra segno edilizio e caratteristiche geografiche del sito, funzionalità e economicità della struttura, componenti del sistema costruttivo.

Lo schema funzionale della stalla, formato da un corridoio di servizio per i mezzi meccanici e da una zona a fianco per il ricovero degli animali viene evidenziato nel progetto attraverso una diversa altezza.

Il corridoio di servizio si caratterizza per essere più alto rispetto alle altre zone, diventando anche uno spazio funzionale per il ricambio d’aria e l’illuminazione degli interni. (Si è voluto che la luce naturale illuminasse le mangiatoie per gran parte della giornata dato che pare cosa assai gradita agli anima­li).

Nella scelta dei materiali si è volutamente preferito l’uso di materiale “commerciale” e povero, il cui uso garantisse una semplificazione del sistema costruttivo, rimandando ad altri aspetti la possibile qualità della costruzione.

La struttura del tetto del corridoio fuoriesce di un metro abbondante dalla struttura non solo per riparare dalla pioggia e dal sole i pannelli in legno ma anche per dare un possibile luogo alle rondini e rondoni per i loro nidi.